San Diego 2012, prima parte.
La settantesima edizione del congresso annuale dell’American Academy of Dermatology approda per la prima volta nella California meridionale.
Dopo 27 ore di viaggio con 8 di differenza di fuso orario la prima sessione si tiene alle 7 del mattino, alla faccia di quei pazienti che ci avevano augurato buone vacanze!
Ci consola la presenza di tutti i pesi massimi della tricologia mondiale: Sperling, Ordinsky, Price, Tosti, Shapiro, Berkfeld, Stefanato, Olsen, Drake. Fra loro anche noi, pesi minimi.
Abbiamo partecipato a tutte le sessioni di interesse tricologico per avere il panorama più ampio possibile sulle nuove direzioni diagnostico-terapeutiche.
VENERDI’ 16 MARZO: “ HAIR CASES FOR RESIDENTS”
ORE 7.15: il relatore è Jeffery Donovan, un giovane professore di Toronto.
Mi sono improvvisamente ritrovata indietro di 25 anni, ad una lezione di Dermatologia all’ Universita’. Donovan ci ha distribuito dei test con 29 domande a risposta multipla e ci ha lasciato 20 minuti per rispondere. Dopodichè è iniziata la discussione generale di tutti i quiz proposti, con le risposte esatte ed i commenti, dagli approfondimenti alle spiegazioni.
Alcuni quiz erano estremamente semplici, come identificare gli elementi di un tricogramma o evidenziare la presenza di vellus e il loro diametro in una alopecia androgenetica.
Alcuni erano veramente difficili, improntati su patologie genetiche rarissime di cui a malapena ricordavo di aver studiato il nome durante gli anni di specializzazione.
Me la sono comunque cavata piu’ che egregiamente: 25 risposte esatte su 29 quiz.
Quasi nessuno su argomenti di terapia, ma molti sulla patogenesi dell’alopecia androgenetica e sul ruolo causale dei farmaci nella genesi della caduta di capelli.
ORE 8.45 : esco dalla mia prima sessione piu’ che entusiasta, consapevole e orgogliosa di saper fare bene il mio lavoro.
MARTEDI’ 20 MARZO: “ALOPECIA: WORK-UP AND TREATMENT”
Il direttore di questo simposio è Wilma Bergfeld, di Cleveland, Ohio.
E’ una dermatologa arcinota per i suoi studi sulle problematiche tricologiche della donna ed in particolare sul Telogen Effluvium. E infatti ancora una volta presenta una magnifica review di tutte le cause di Telogen, con particolare attenzione per tutte quelle forme di effluvio cronico legate alla continua interferenza di nuovi stimoli stressogeni.
Come sempre Wilma Bergfeld sottolinea l’importanza della dieta, spesso squilibrata, nella genesi della caduta, dichiarandosi apertamente scettica nei confronti di tutti quei suoi pazienti che dichiarano di avere una dieta sana e completa!
Tra le note il possibile ruolo del latte di soia nella caduta di capelli.
Oltre ad una bellissima relazione a quiz presentata dalla Prof. Tosti sul ruolo della dermatoscopia nelle patologie tricologiche, l’altra relazione più interessante di tutto il simposio è presentata da una allieva della Bergfeld, Natasha Atanaskova, sul ruolo della vitamina D in tricologia. A livello del capello la vitamina D gioca un ruolo importante nel regolare il ciclo del capello e nel controllare sia i processi infiammatori che la risposta immunitaria. I livelli normali di Vitamina D sono superiori a 30 ng/ml, ma almeno il 20% della popolazione presenta livelli più bassi, con conseguente maggiore facilita’ alla degenerazione del follicolo pilifero. Alla Cleveland Clinic è in corso di studio un gruppo di 372 donne, con diversi tipi di patologie tricologiche; i primi dati evidenziano con certezza che bassi livelli di vitamina D si riscontrano nelle alopecie cicatriziali come il Lichen Plano Pilaris. Attendiamo il termine di questo studio per poterne ricavare utili indicazioni per i nostri pazienti.