• Svizzera: cioccolato e orologi, anche i capelli???

    Svizzera: cioccolato e orologi, anche i capelli???

    Credo fermamente che riuscire ad essere utili ad un paziente tricologico sia fondamentale, oltre che per i suoi capelli, anche per la sua serenità psicologica, la vita sociale e perchè no, anche per il suo portafoglio.
    In genere ci riesco ma, qualche rara volta capita un caso in cui sono del tutto conscio di non poterlo essere, in nessun modo.
    Desidero raccontare questo incontro che mi ha molto colpito augurandomi che non capiti mai più ad alcuno ciò che sto per riferire.
    Prima visita, simpatica signora milanese di 42 anni, ad un primo sguardo capigliatura perfetta, troppo. Mi racconta di essere stata operata per carcinoma della mammella due anni fa e di essere in chemioterapia. La presenza di metastasi cerebrali ha inoltre reso necessaria una radioterapia.
    Inevitabile la caduta di tutti i capelli. Ricrescita di quelli caduti per chemio ma impossibilità di crescita nelle aree della radioterapia, un’Alopecia Cicatriziale permanente.
    Il quadro tricologico che ne è residuato ha imposto alla paziente l’utilizzo di una parrucca, molto ben fatta. Da me desidera un consiglio nella speranza di una possibile ricrescita. Non manifesta illusioni ed è conscia della gravità del problema contro cui sta combattendo. Ho di fronte una giovane donna colpita da una grande sfortuna che desidera, al di là della guarigione, di poter riavere un aspetto tricologico accettabile per la propria serenità femminile.
    Sono disarmato, dispiaciuto e impotente.
    Un paziente che sta seguendo cicli di chemioterapia non può essere un buon candidato all’intervento di autotrapianto, necessario per i danni provocati dalla radioterapia. So perfettamente di non poterle essere utile in alcun modo e glielo dico.
    svi_cop
    Disarmato e dispiaciuto ho scritto, ma non ancora incazzato!
    Questa gentile paziente, nella drammatica ricerca di una soluzione tricologica, ha avuto la sventura di capitare nelle mani di un noto centro tricologico commerciale.
    Immediata la proposta terapeutica, pressanti le richieste affinchè firmasse un contratto per le “cure”, continue le telefonate di sollecitazione.
    Non ci posso nè voglio credere, ma devo.
    Finora, a mia conoscenza, questi centri si erano limitati a tentare di accaparrarsi un paziente tricologico con false dichiarazioni sulle cause del problema, diciamo una piccola truffa. Propongono invariabilmente trattamenti cosmetici che nulla possono sulle patologie tricologiche che si avvalgono ovviamente di terapie farmacologiche.
    In questo caso però ogni limite di decenza è stato superato. Insistere nel proporre una terapia cosmetica ad una paziente grandemente provata nel fisico dalla sua malattia e nel morale dalle conseguenze delle terapie, ed insistere oltre ogni ragionevole limite affinchè accettasse e firmasse il loro contratto mi ha davvero fatto diventare idrofobo. Questo comportamento non può che definirsi criminale, inaccettabile, odioso. Non ho dubbi che questa gentaglia debba essere punita.
    Ma se c’è un Dio sopra di noi, lo ringrazio per aver fermato la mano della mia paziente che pur nelle diverse difficoltà che sta affrontando, ha negato quella firma. Lascio a questo Dio anche la sacrosanta punizione.

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