Tricomovie: cinema e capelli.
Per una volta niente medicina, terapia e valutazioni cliniche.
Per una volta un po’ di frivolezza.
Sono molto curiosa di seguire la sessione “Dermatology and Cinema “ all’American Academy di Denver. Quando mi sono iscritta ho avuto una sorta di flash mentale e ho pensato a questo articolo. Capelli e cinema.Capelli e spettacolo. Capelli e musica. Perché i capelli delle attrici, delle show girls, delle cantanti, sono così importanti? Perché tante donne, quando vanno dal parrucchiere, chiedono spesso il taglio di quella famosa cantante? O il colore biondo miele di quell’attrice americana?
Devo partire da lontano, da una delle mie attrici tricologicamente preferite: Gilda.
E’ vero che il suo nome è Rita Hayworth, ma per me sarà sempre e solo Gilda: vestito nero, guanti lunghi e quei meravigliosi capelli rossi, ondulati, che si muovono mentre balla. Sarà un caso che in era moderna il mondo dei cartoons si sia ispirato a lei per creare il personaggio di Jessica Rabbitt? Restando nell’ambito delle capigliature rosso fuoco devo citare la cantante Milva, dei cui capelli mia madre era follemente innamorata.
Non c’era volta che si recasse dal parrucchiere senza la foto della capigliatura di Milva, chiedendo regolarmente di voler uscire pettinata esattamente come lei. A me personalmente i capelli di Milva non sono mai piaciuti, troppo rossi, troppo aggressivi, troppo sfacciati. Vogliamo forse paragonarli alle onde setose di Gilda? Eh no. Sono imparagonabili.
Altra attrice, altri capelli-mito: Marylin Monroe. Capigliatura biondo platino, ondulata e straimitata. Valeria Marini ne è un esempio. Purtroppo per lei molto mal riuscito.
Italia, inizio anni sessanta. Tuca Tuca e Raffaella Carrà. Esiste qualcuno che ha dimenticato la sua bionda e liscia zazzera? Non credo proprio.
Sono costretta a citarla perché la sua acconciatura è una sorta di paradosso tricologico: la Carrà ha capelli naturalmente scuri e crespi ma il suo segno distintivo, ancora oggi che ha ampiamente superato il tetto della terza età, sono i capelli biondissimi e soprattutto liscissimi.
Spostiamoci negli USA. Mi vedo costretta a citare un’attrice che non mi è mai piaciuta, anzi, ad essere sincera mi è sempre stata parecchio antipatica: Jennifer Aniston.
Eppure ai tempi di “Friends” il suo taglio leggermente scalato e sfinato è stato uno dei più richiesti nei saloni di parrucchiere di tutto il mondo.
Capelli come simbolo della bellezza e della seduttività femminile? Parrebbe di si, ma voglio citare un esempio che invece dimostra il contrario. Un esempio lampante di come la seduttività femminile possa risiedere altrove, nello sguardo e nella luce degli occhi. Avete presente Demi Moore nel film ” Soldato Jane”? Avete presente la scena in cui si rade i capelli a zero? E ce l’avete presente con la testa rasata? Io si. E la trovo FA-VO-LO-SA!
E’ arrivato il momento di svelare a chi va la mia preferenza tricologica: non ho dubbi, l’attrice Claudia Gerini. Sono innamorata dei suoi capelli, in particolare di come li porta nel film “Sono pazzo di Iris Blond”: lunghi, ondulati, color miele, mi fanno letteralmente impazzire.
La cosa ridicola è che da ragazza avevo capelli molto simili e li DETESTAVO. Ridicolo di sicuro, ma non facevo altro che rispettare la regola tricologica per eccellenza: nessuno è mai contento dei propri capelli!!!
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