IL CLUB DEGLI INCONTENTABILI.
Mettiamo subito in chiaro come si tratti di un Club esclusivo.
Non è possibile chiederne l’iscrizione e non è possibile chiedere la cancellazione:
una volta dentro è per sempre.
Il Comitato direttivo non ammette reclami né accetta suppliche.
Il Comitato direttivo sono io.
Il Club è in essere da molti anni: ad oggi gli iscritti (d’ufficio) sono 19, due femmine e diciassette maschi.
Due sono i requisiti per accedervi:
1) a fronte di un quadro ai limiti della perfezione occorre dimostrarsi tricologicamente infelici e insoddisfatti, quindi incontentabili.
2) essere del tutto ciechi di fronte a miglioramenti molto significativi.
Ricordo che ogni mia valutazione tricologica si avvale del confronto
prima-dopo con immagini ad alta risoluzione.
Ovvio come non possa pretendere che il mio paziente che vede
immagini tricologiche due volte l’anno abbia la mia stessa consuetudine
e semplicità nella valutazione delle differenze che si possono apprezzare
a distanza di sei mesi.
Ci sono casi però ove la valutazione assoluta, anche al di fuori di qualsiasi
confronto, è tale da risultare talmente positiva da non giustificare
alcuna infelicità.
Questo per l’assoluta maggioranza degli osservatori ma soprattutto
per me.
Non così per quel dato paziente che cerca in ogni modo di sfuggire al
giudizio totalmente positivo.
Dopo averle tentate tutte, pavento la minaccia: attento perché rischi l’iscrizione al Club degli Incontentabili!
Avverto una volta sola: il paziente ha sei mesi interi per riflettere.
Alla prima reiterazione, boing!, scatta l’iscrizione.
Devo dire che la maggior parte dei miei “iscritti” deve l’onore (e l’onere)
a questo atteggiamento.
Non si tratta di onere economico, ci mancherebbe altro, ma un giusto livello di canzonatura è meritato e garantito.
Nel secondo e molto più esiguo gruppo, due gentili signore hanno
conquistato l’ambita iscrizione.
In effetti colpisce la divisione maschi incontentabili tout court vs femmine
incapaci di vedere un miglioramento che solitamente definisco stratosferico.
Mi sono decisamente stupito più per questo secondo gruppo rispetto al primo
perché qui il progresso con la terapia si manifesta in modo assolutamente
evidente e, credo, impossibile a negarsi.
E invece no! le mie due simpatiche pazienti hanno dato sfoggio all’intero
campionario della sofferenza tricologica a loro disposizione.
Non c’è stato verso di farle recedere: iscrizione!
In questo momento credo di sapere esattamente cosa il mio lettore stia pensando…
Tre esempi di infelicità tricologica, tre membri effettivi del Club (gruppo 1).
Queste immagini appartengono al per ora e per fortuna esiguo gruppo 2.
Questo è il mio famoso e temibile Club degli Incontentabili: non chiedete di farne parte, non ce n’è alcun bisogno.
Se dimostrerete di possederne le giuste caratteristiche sarete anche voi i benvenuti ma ricordate:
lasciate ogni Speranza voi ch’entrate…